sabato 24 aprile 2010

LA MIA CITTA' (prima puntata)

Oggi ho scoperto che posso vedere da dove provengono le visite al mio blog. Con stupore, verifico che la maggior parte dei lettori sono romani (forse tanti aquilani sono là), segue L’Aquila e varie altre città abruzzesi e d'Italia. Poi, ancora più stupita, scopro che il mio blog viene letto negli States!

Allora oggi ho deciso cominciare a descrivere, come meglio posso, la situazione aquilana per i non aquilani, cioè coloro che da lontano ci seguono ma, non vedendo la nostra città, neanche riescono a immaginare cosa sia, se non dalle nostre parole.


PRIMA PUNTATA. IL CENTRO STORICO DELL’AQUILA

Sono gradite domande di chiarimento!


La mia città contava circa 70000 abitanti: aveva un centro storico bellissimo di 160 ettari, oltre ai centri storici dei borghi intorno, altrettanto belli e preziosi. Finora si è parlato, sbagliando, del centro storico dell'Aquila e non dei "centri storici" dell'Aquila. L'Aquila è una città territorio il cui comune si estende fino a 30-40 Km di distanza e le frazioni (ex comuni), comprese in questo enorme comune, hanno centri storici egualmente importanti con tante opere d'arte.
Rimanendo, per ora, al centro storico dell’Aquila si può dire che vi abitavano circa 16000 persone, più di un terzo studenti universitari. Il centro era il cuore della città. Vi si trovavano le più importanti attività commerciali, era sede delle biblioteche, del famoso Teatro, dell’auditorium (Castello), del conservatorio, della governance dell’Università, del Museo di Arte contemporanea…… e comprendeva moltissimi monumenti (chiese, palazzi).
Dal 6 aprile 2009 questo non c’è più. Il centro ha subito danni gravissimi. Ne è stata riaperta solo una piccolissima parte che è quella che vedete in TV quando si parla dell’Aquila e siete portati a credere che il centro sia tutto fruibile. Non è così. Possiamo accedere a metà del Corso, metà di Piazza Duomo, Piazza San Bernardino, via Castello e poche altre strade, ma badate bene, ad orari da supermercato: dalle 9 la mattina alle 21 di sera. Poi c’è il coprifuoco: a distanza di un anno all’entrata delle vie ci sono camionette di militari (giorno e notte) che vigilano. Nonostante questo le case e negozi del Centro sono stati visitati da ladri (sciacalli) e molte persone lamentano la perdita di beni personali, preziosi ricordi, a volte anche di notevole valore.
Attualmente nessuno sa cosa ne sarà del nostro centro, neanche chi vi abitava ha la possibilità di accedere al progetto, né tanto meno di cominciare i lavori di ristrutturazione delle proprie case. Durante quest’inverno, come facilmente immaginabile, le già pessime condizioni del centro si sono inasprite: quello che ha fatto il terremoto, è stato ulteriormente peggiorato dalle intemperie, dall’abbandono e dall’incuria.
A distanza di un anno i proprietari delle case in centro non possono accedervi se non sono accompagnati e, spesso, le loro case sono state puntellate senza preavviso. D’altro canto alcune banche (Banca D’Italia) hanno riaperto i battenti in centro, anche se avevano subito danni ingenti e questo la dice lunga sulla possibilità che si aveva di cominciare alcuni lavori, senza aspettare un anno, il nulla. Chi frequenta di più il centro, cioè i proprietari di case, ci racconta che è in atto un puntellamento selvaggio, cioè una messa in sicurezza di tutto, senza avere la minima idea di ciò che potrà essere recuperato e ciò che dovrà essere abbattuto, con evidente sperpero di denaro.

Per farsi un’idea più chiara di ciò che accade, occorre fare un paragone: immaginate una città a voi più famigliare che viene colpita da un terremoto di grande intensità. Che so, Firenze. Il suo centro subisce danni ingenti. A distanza di un anno nessuno sa cosa si stia facendo per il centro storico, nessuno sa come verrà ricostruito e cosa verrà restituito non solo alla città, ma al mondo intero. Sì, proprio così! Non c’è un progetto, almeno noi non lo conosciamo. E sembra addirittura normale che il nostro attuale Commissario (presidente della regione Chiodi) dica in TV che è un segreto (tra l’altro alla presenza del Vice-Commissario che è il Sindaco della città), come se fosse normale che, mutatis mutandis, Firenze avesse un progetto di ricostruzione post-sisma segreto e che conoscono solo pochi, ma non gli abitanti né tanto meno il mondo intero!!!
Si aggiunga a tutto ciò che i proprietari di seconde case all’interno del centro storico, a meno che i suddetti immobili non siano vincolati, non avranno il contributo che copre il 100% dei danni. Se pensate che nei centri storici dei borghi molte delle case sono seconde case, magari di persone che lavorano in altre città e tornano per le feste, e con sacrifici le hanno ristrutturate e rimesse in sesto, potrete capire che prospettive si abbiano riguardo la ricostruzione.

Al momento noi cittadini cerchiamo di popolare il centro, almeno nei giorni di festa e, con l’arrivo della bella stagione, anche durante le serate, non solo per finalmente rincontrarci, ma soprattutto per rimpossessarci dei nostri punti di riferimento e dare la possibilità alle attività commerciali e artigianali, di poter tornare o almeno premere per farlo, perché il centro storico è sempre stata la nostra forza.
Invito, chi non conosceva la mia città, a farsi un giro sul web per vederne le immagini pre-sisma, per rendersi conto che questo patrimonio non può andare perduto.

Solo conoscendo come stanno le cose anche voi da fuori potrete darci una mano.

FINE DELLA PRIMA PUNTATA. A presto per la seconda.


Intanto date uno sguardo a questo video di Diego Bianchi.




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