martedì 26 aprile 2011

Attenti! E' il vostro turno.




Ecco, è successo: il nucleare ha mostrato la sua pericolosa vulnerabilità, mieterà vittime vicine e lontane, continuerà ad accatastare rifiuti tossici e a blindare migliaia di tonnellate di acque radioattive. La gente è preoccupata, e non solo. Le persone sono informate: sanno degli sprechi di energia, di come si potrebbe risparmiare, conoscono  bene la stretta connessione tra  rifiuti ed energia, sanno cosa si intende per  fonti rinnovabili, credono nella ricerca. E sono queste persone che fanno paura. Invece che le radiazioni emesse da alcuni elementi,  per i quali occorreranno migliaia di anni prima che decadano.
Il Presidente del Consiglio ha paura dell’opinione della gente, non dell’onda emotiva in sé:  del fatto che l’informazione sta girando ovunque, inesorabile, intrattenibile. E’ la consapevolezza che spaventa il potere. Perché è meglio averci ciechi e sordi, pronti a votare su false promesse una lista scritta da loro, piuttosto che informati, esigenti, critici e propositivi. Questo è lo straccio di democrazia che in qualche modo ci siamo meritati.
Il  potere ha paura dell’opinione dell’elettorato. Non se pensa che sei un puttaniere, quello può tornarti utile, nemmeno se sospetta che hai corrotto un giudice, tanto c’è la prescrizione, e nemmeno se sa che ti compri i parlamentari, perché è per il nostro bene. Ma se le persone hanno paura di morire, di veder morire i propri figli, il proprio mondo e, per questo, sono disponibili a fare un passo indietro, a crescere in modo meno distruttivo, questo no, non ti sta bene. E allora prendi tempo, e annulli la possibilità di espressione democratica.
A parte il paradosso dell’annullamento del referendum sul nucleare, questa  paura è una buona notizia. Dovrete tremare d’ora in poi. Perché vi guardiamo, vi ascoltiamo e non vi crediamo.
Ora cosa volete? Vederci ancora in piazza per poi fregarvene? Per strumentalizzarci? Per deriderci? Per dire che eravamo pochi? Per manganellarci?
 Attenti, mi sa che stavolta è il vostro turno.

Nessun commento:

Posta un commento