giovedì 19 maggio 2011

Le vite degli altri (seconda puntata)





Un paio di volte vennero a cercarmi i controllori, a Cese di Preturo, L’Aquila. Sì, avete capito bene: coloro che controllano che, visto che sei stato così fortunato da aver ottenuto un appartamento costato la bellezza di più di 2500 Euro/m2,  ci vivi davvero e non fai il furbo. Vengono all’improvviso, senza preavviso, sennò è troppo facile. Se non ti trovano, ritornano, poi tornano ancora, e poi ti inviano una bella letterina di “quasi sfratto”. E allora devi giustificare la tua assenza: ad un mio amico che, per motivi personali, si reca spesso a Roma, hanno chiesto di poter visionare le ricevute del pedaggio autostradale. Da me son venuti tre volte, perché le prime due trovavano i miei figli, ma non me, la titolare del contratto di comodato d’uso. Si presentarono una domenica sera, intorno alle 22. Ero sola e quando aprii la porta mi spaventai:  sembravano due poliziotti ed io avevo appena sfondato le transenne della zona rossa. Mi chiesero: «E’ lei Giuseppina Pitari? ». «Sì» «La signora che la domenica va a Roma? Ce l’hanno detto i suoi figli la settimana scorsa, quando non l’abbiamo trovata!». Non mi ricordo neanche cosa risposi, ero fuori di me. Controllarono tutta la cartella di documenti che avevo presentato e mi chiesero dove erano gli altri occupanti della casa «Non lo so. Sa, sono una mamma sui generis, non controllo i figli» «Non si preoccupi li abbiamo già interrogati, sono bravi ragazzi, sono quasi sempre in casa» «Certo dove dovrebbero andare? La città non esiste!». Vi sembra normale tutto ciò??
I controlli continuano anche ora: ad alcune persone hanno chiesto un’integrazione della documentazione già presentata quasi due anni fa. Tipo la posta ricevuta nei primi sei mesi del 2009, oppure le bollette. Ecco questo fa la SGE (Struttura gestione Emergenza). Invece di occuparsi, chessò, di recuperare subito i MAP di Pizzoli, assegnati ad alcuni aquilani, ma inagibili, sì inagibili! Naturalmente la colpa è del Comune che non richiede un fondo apposito per le ristrutturazioni (MAP nuovi: per chi non è aquilano i MAP sono moduli abitativi provvisori, casette di legno).
Poi qualcuno si chiede a voce alta, in presenza del coordinatore della SGE, se questi controlli siano davvero l’unica attività della struttura oppure se la stessa riesca ad usare questi mezzi anche per gli aquilani che sono in affitto concordato, oppure usufruiscono degli alloggi del Fondo Immobiliare. E sì, il Fondo Immobiliare. Dovevano essere circa 500 gli alloggi e invece al momento sono 304, di cui solo due liberi, a Fossa. Come siano stati assegnati  non è chiaro, per niente. Nessuno lo sapeva, non venne fatto un bando! E la cosa mi rode non poco, visto che ora gli alloggi verranno riscattati con diritto di prelazione degli occupanti. Se decidessi di rinunciare alla mia C.A.S.A. per entrare nel fondo immobiliare, scivolerei ultima in classifica. Sì perché ora la graduatoria c’è, ma all’inizio, vista la scarsità di domande (certo nessuno lo sapeva) e la disponibilità di alloggi, i “fortunati cittadini” poterono scegliersi la loro casa!!! E mi piacerebbe sapere se ad un nucleo famigliare composto di 4 persone è stato assegnato un alloggio di 55 m2 (come il mio) o una villetta, magari con giardino! E se per queste persone vale la stessa mobilità cui siamo sottoposti noi furbastri abitanti nelle 19 New Town!! E per trasparenza vorrei conoscere dove sono queste case e chi le occupa. Chiedo troppo?
Petullà, il coordinatore SGE, non ne sa nulla (sigh!!!), ma assicura che per i prossimi immobili ci sarà un bando.
Una signora che abitava in alloggi ATER, classificati in un primo momento inagibili di classe “E” (danni strutturali), ha ricevuto lo sfratto dall’alloggio del progetto C.A.S.E. perché il suo alloggio è stato riclassificato ed ora è “A”, agibile!!!  Ad una più attenta analisi, risulta che quegli alloggi hanno gravi mancanze strutturali (alcuni pilastri), non imputabili al terremoto (non sono crollati: magia!!!): non sono inagibili causa terremoto, quindi agibili, esattamente come prima. Cosa dovrebbero fare queste persone? Boh! Dovrebbe occuparsene l’ATER; nel frattempo, si arrangino: il terremoto non c’entra nulla, quindi la SGE è scagionata.  
E i single? Bene, si dividono in due categorie: quelli che vivevano nel capoluogo, quelli che vivevano nelle frazioni. A questi ultimi è stato assegnato un alloggio (in genere MAP) rispettando la territorialità (se abitavi a Roio il MAP te lo assegnano a Roio) se sei del capoluogo, non sei neanche considerato terremotato: la Protezione Civile dimenticò di fare alloggi per single, il miracolo fu solo per le famiglie “vere”. Petullà non ha risposto a queste osservazioni né ci ha detto quanti e dove sono questi MAP liberi e, forse, agibili. Se lo andiamo a trovare ci fornisce gli elenchi che possiamo anche rendere pubblici:  trasparenza “on demand”.
Fine della seconda puntata: nella terza si tratteranno gli equilibrismi del Petullà riguardo CAS e questione eredi.
Concludo con alcuni articoli della CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL'UNIONE EUROPEA
Articolo 1
La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata.
Articolo 7
Ogni individuo ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e delle sue comunicazioni.
Articolo 17
Ogni individuo ha il diritto di godere della proprietà dei beni che ha acquistato legalmente, di usarli, di disporne e di lasciarli in eredità. Nessuno può essere privato della proprietà se non per causa di pubblico interesse, nei casi e nei modi previsti dalla legge e contro il pagamento in tempo utile di una giusta indennità per la perdita della stessa. L'uso dei beni può essere regolato dalla legge nei limiti imposti dall'interesse generale.


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