giovedì 19 maggio 2011

Le vite degli altri (terza puntata)





E passiamo al CAS: contributo di autonoma sistemazione. Una cifra mensile che viene erogata ai terremotati, che non hanno usufruito di altre soluzioni (alloggi o affitti). Nel tempo, le persone che percepiscono il CAS sono andate diminuendo,  molte persone, infatti, sono rientrate nelle proprie abitazioni che avevano subito danni “leggeri”. Forse sono rientrati tutti, più o meno. Rimangono con questo contributo la bellezza di 13.302 terremotati che sommati ai 22.688 che si trovano in alloggi di vario tipo  e i 1130 che sono ancora in albergo o caserma, fanno 37120, sfollati, cioè che non si trovano nelle loro abitazioni. Ora ammettiamo pure che il 30% delle persone che percepiscono il CAS siano in attesa di rientrare ancora, dopo due anni, nelle proprie case classificate B o C (danni leggeri), il totale dei cittadini che avranno bisogno ancora per lungo tempo di assistenza scende 9312; se ancora a questi, sottraiamo gli studenti universitari che percepiscono il CAS (non so quanti sono esattamente ma Petullà ha detto che si spendono 4 milioni l’anno che corrispondono a quasi 1700) siamo a 7612, che sommati al resto fanno una somma di sfollati quasi definitiva di 31430. Vogliamo esagerare e pensare che qualcuno di questi rientrerà a breve in case con danni leggeri? Va bene: facciamo 25.000 persone che, avendo danni gravi nella propria abitazione, avranno bisogno di alloggi o contributi per più di qualche anno. Se parliamo di cittadini che abitavano i centri storici si parla di decenni. Questo tanto per iniziare.
Gli studenti Universitari, secondo il nostro Commissario, potranno continuare a percepire il CAS solo se superano 8 CFU l’anno nel loro percorso di studi. Cioè un diritto acquisito perché erano stabilmente dimoranti a L’Aquila il 6 aprile 2009 e hanno perduto la casa, viene sottoposto a limitazione di merito: only the bravi (non è un errore, volevo proprio scrivere bravi!). A parte l’evidente scorrettezza, Petullà ci ha detto che stanno pensando alla revoca di tale misura restrittiva, ma c’è “qualcuno” che dice «Ma insomma gli studenti ci costano 4 milioni di Euro e questi vengono sottratti alla ricostruzione!» e mi è anche sembrato che Lombardi annuisse! Ma come si può pensare questo, in una città che dovrebbe essere universitaria, quindi tenere ai suoi studenti, considerarli cittadini (non di serie B), una città che vive di questi studenti, anche sfruttandoli, diciamolo chiaramente! Non so, mi si rigira lo stomaco. Ma andiamo avanti.
Una misura di qualche tempo fa, prevede che il CAS sia revocato in caso di cambio di residenza, badate bene, anche all’interno del cratere: cioè se sei aquilano e trovi una casa in affitto a Pizzoli, dove starai un bel po’ di tempo, e decidi di trasferire la tua residenza, ti revocano il CAS. Petullà ci ha detto che è una regola voluta dal nostro Sindaco per evitare lo spopolamento del capoluogo!! Come? Ho capito bene? “Ma siam passi?”, come direbbe Bersani! Non commento, ma chiedo al Sindaco di rivedere questa noma che, per di più, penalizza chi ha trasformato un domicilio a L’Aquila in vera e propria residenza, magari a Marruci perché a L’Aquila non trovava nulla: pazzesco! Se queste persone, e ne conosco una  (leggete qui), avessero mantenuto la residenza anche fuori cratere avrebbero il contributo, trasferite no. Naturalmente se avessero scelto di stare in albergo, nessuno avrebbe detto nulla!
Ora bisogna anche aspettare che qualcuno si decida a prorogare il CAS (per tutti gli aventi diritto), perchè a dicembre scade: non è che scadono anche le C.A.S.E.??
Poi c’è la ciliegina degli eredi …. Al prossimo post!!

Nessun commento:

Posta un commento