mercoledì 15 giugno 2011

Macerie d’ordinanza




Ordinanza  della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3945 del 13 giugno 2011: spacciata per l’ordinanza delle macerie.
Accade che l’articolo 9 di questa ordinanza sostituisce una parola di un comma di un articolo di quella precedente (n. 3923, febbraio 2001) che ora suona così: « Il commissario delegato, ai sensi dell’articolo [……..] PUO’ OPERARE (invece che opera) in via sostitutiva in materia delle attività di gestione dei rifiuti di cui alla presente ordinanza [….]».
Inoltre si elemina una frase dello stesso articolo che, quindi, suona così: « A tal fine il Commissario delegato, per tramite del soggetto attuatore, predispone il piano di gestione delle macerie». La frase eliminata sanciva che il Commissario dovesse sentire il comitato di indirizzo e pianificazione di cui al comma 2. Ricordo che Il sudetto comitato di indirzzo, presieduto dal Sindaco dell’Aquila e costituito dal Commissario stesso, è composto dai Sindaci e dai Presidenti delle Province dei comuni interessati dal sisma, nonché da rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, della Protezione Civile, del Ministero dei beni culturali, dei Vigili del Fuoco, del Provveditorato alle Opere Pubbliche, del Corpo forestale dello Stato, di ISPRA e ISS.
In realtà, poi, il Piano Gestione macerie viene predisposto nell’ambito di un comitato un po’ più ristretto (comma 2 dell’articolo 9 della nuova ordinanza) e che comprende il Sindaco dell’Aquila, in qualità di Presidente e altri sindaci rappresentanti di aree omogenee.
Nel successivo articolo 10 vengono cancellate intere frasi dell’ordinanza precedente che risulta così modificata: « Nelle more dell'avvio delle operazioni di trasporto delle macerie derivanti dai crolli, [….] le imprese incaricate[….] possono effettuare il trasporto dei rifiuti provenienti dalle demolizioni stesse di cui all'articolo 1, commi 1 e 3, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3923 del 18 febbraio 2011, sino ai siti di stoccaggio… ».  Faccio notare che dopo l’ultima parola “stoccaggio” viene eliminato l’aggettivo “provvisorio” e la sua definizione (con tanto di risorse) che viene sostituita dall’aggettivo autorizzati. Naturalmente viene in concomitanza abrogata l’ordinanza 3940 di circa un mese fa.
Quindi in soldoni che succede? Per il trasporto delle macerie tornano in gioco anche i privati autorizzati e non solo la filiera pubblica; anche i privati possono portare le macerie fino ai siti di stoccaggio autorizzati. Viene spontanea una domanda, anzi due: quali sono questi siti di stoccaggio (ancora solo uno?)? Dopo che le macerie arrivano ai siti di stoccaggio che succede?

E parliamoci chiaro, oltre a queste norme e regole, esiste un progetto vero e proprio per il riciclo delle macerie? Esiste un piano finanziario con costi e ricavi? Esiste un cronoprogramma che ci dica, per esempio, quanto tempo occorrerà per liberare dalle macerie la nostra città e i nostri paesi? Queste macerie porteranno lavoro? Insomma le macerie di chi sono?

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