martedì 20 dicembre 2011

IL POS (point of sale)




 
Oggi sono andata in banca a ritirare un po’ di liquidi che mi occorrono in vista delle feste. Fino a mille Euro nessun problema, per prelievi maggiori il dipendente è OBBLIGATO  a domandarti cosa vuoi farne. Così se per caso dici “Devo pagare il dentista”, lo stesso dipendente DEVE ricordarti che non puoi, che devi rendere tracciabili i tuoi pagamenti. Se rispondi, invece “ Li regalo ai figli per Natale” è tutto a posto. Se prelevi mille Euro al giorno e fai il furbo, qualcuno se ne accorge e, come recidivo, potresti ricevere la vista di qualcuno (chi?).
Stupita, chiedo come mai, allora, il prelievo Bancomat senza commissioni, può essere di soli 500 Euro giornalieri, invece che mille, e chiedo anche se sia possibile prelevare 500 Euro al giorno senza avere problemi. La dipendente,  mi esplicita “Il nostro sciopero era proprio contro queste nuove norme del decreto Monti, con il quale noi saremmo anche dei ‘controllori’ e, sinceramente io mi sono sempre fatta i fatti miei e poi, la banca, non avrebbe affatto questa funzione” e poi mi suggerisce di usare per ogni acquisto il Bancomat e di limitare i prelievi che da gennaio, se effettuati in altre banche, avranno commissioni un po’ più care; in questo modo sarei a posto, senza rischio controlli.
Dunque la moneta corrente non esisterebbe più, al suo posto carte di credito e Bancomat che spediscono i nostri dati ad un cervellone in grado di scovare i furbi. 

E pensare che a me danno fastidio persino le carte magnetiche dei supermercati! Quelle che, in fondo,  dicono a ‘qualcuno’ quali sono le mie preferenze, i miei consumi eccetera. Così se per caso hai fornito a questo ‘qualcuno’ il tuo indirizzo e-mail o, peggio, il numero di cellulare, ti vedi arrivare messaggi del tipo “Da oggi e per una settimana al supermercato ‘tal dei tali’ un’offerta che non puoi mancare: il tuo shampoo a soli 2 Euro”. Quale shampoo?

Ma in fondo non sono scocciata per questo o, perlomeno, non solo per questo! Mi chiedo, ovviamente, quanto tutto ciò sia utile, anzi, guardate, voglio sperare sia utile.

Però non può sfuggirmi una piccola, piccolissima cattiveria. Una delle mie.
Forse non tutti sanno che, ogni volta che, in qualsiasi negozio o per qualsiasi altra ragione, ‘strisciamo’ il Bancomat o la Carta di credito sul famoso POS (Point Of Sale), noi non paghiamo nessuna commissione alla Banca, ma l’esercente sì, eccome. Ho fatto una piccola indagine sul web per cercare le tariffe. Sono molto variabili e penso anche che il commerciante (o chi per lui) possa  contrattare con la Banca alla quale si appoggia. Nel peggiore dei casi, comunque, soprattutto quando si richiede per la prima volta un POS, si paga l’installazione e anche un affitto mensile. Ho poi trovato questa  notizia con la quale si mettono in guardia i commercianti  riguardo della bolletta telefonica da pagare. E sì, perché ogni strisciata è una chiamata e spesso può essere ad un numero speciale (tipo 899…).
Ma non è tutto. La Banca richiede all’esercente anche una percentuale sull’incasso di ciascuna strisciata. Penso ci possano anche essere accordi di altro tipo ma, tutti i commercianti cui ho chiesto lumi, mi hanno parlato di percentuale. Addirittura un negoziante romano, con un negozio di scarpe in centro, mi ha detto “E’ come se pagassimo il ‘pizzo’ tutti i mesi”. E sì, perché un negozio in centro a Roma ha un grande volume di affari e su quello la banca guadagna davvero tanto, la banca!
Riguardo le percentuali sull’incasso queste sono variabili, ho trovato 2,20%, 1,5% ecc. , percentuali che per le carte di credito salgono anche fino a 4%.
Vogliamo fare un conto? Se in una giornata quel negozio di Roma incassa 100.000 Euro tramite POS, la banca trattiene circa 1500-2200 Euro, al giorno. Gli esercenti mi hanno anche detto che devono controllare attentamente l’estratto conto a fine giornata, confrontandolo con le ricevute che rimangono a loro per ogni ‘strisciata’; a volte, infatti, si sono accorti che alcune transazioni non risultavano e, quando hanno potuto ricontattare il cliente, questo assicurava, anche tramite suo estratto conto, che l’uscita di denaro risultava ma questo, poi, era svanito nell’etere.

Dunque, parliamoci chiaro, all’aumentare della tracciabilità dei pagamenti,  le banche si sono stropicciate le mani, i polsi, le braccia, tutto!
E’ pur vero che di finanza non capisco un bel niente, ma non pare un po’ strano che neanche si è parlato di diminuzione delle commissioni alle banche?  Perché poi, scusate, ma io preferirei che questi soldi fossero tasse che incassa il pubblico, mica il privato! Inoltre, come è ovvio, gli esercenti, possono scaricarsi questi costi dalla dichiarazione dei redditi, quindi chi ci guadagna?

Magari non ci ho capito nulla neanche questa volta, però lo dovevo scrivere da qualche parte, anche per essere smentita (magari!).

E non parliamo delle assicurazioni, mi farei il sangue amarissimo.
Quindi chiudo con una legge di Murphy “Le assicurazioni coprono tutto, tranne quello che ti succede”.

7 commenti:

  1. non posso sperimentare quest'ultima trovata governativa.....solo perchè non ho mille euro da poter ritirare...

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  2. Questo ovvimanete è il problema dei problemi!

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  3. addirittura la carispaq ha continuato ad addebitare il canone mensile del pos anche dopo il terremoto roba da matti e si presenta come "la banca della gente"

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  4. Giusi,
    ti darò la versione di Barney, che in questo caso sarei io :-)
    Io distinguerei tra i vari tipi di problemi.
    Tu ti preoccupi se la catena di supermercati ti manda un SMS perché una procedura automatica e certamente non "presidiata", andando a spulciare nella banca dati, vede che 8 volte su 10 compri quel tipo particolare di shampoo e pensa di farti un piacere dandoti un'informazione. Ci sono tante persone apparentemente che sono molto preoccupate da ciò, Dio solo sa perché. Te lo dico perché io gestisco una piccola banca dati volontaria con lo scopo di aiutare chi vuole a essere più consapevole delle proprie spese (questo solo per chiarire da dove sono piovuto).
    Stranamente sembra che di persone preoccupate dai dati che semi-involontariamente vengono forniti a Facebook, Google e quant'altri, ce ne sono molte meno e, se sono le stesse persone che si preoccupano dello SMS, beh, significa che non hanno proprio capito un tubo di come funziona tutto questo meccanismo. Se c'è un meccanismo "diabolico" è proprio FB, che campa appunto di queste informazioni. Grazie ai "Mi piace", pollicini versi, dritti, storti, eccetera, vedendo quali siti visiti, quanto tempo ci passi, senza manco che tu te ne accorga che ti stanno tracciando, costruiscono un profilo della tua personalità, chi conosci, cosa ti piace, cosa ascolti, cosa vedi e anche cosa scrivi...
    A chi danno queste informazioni (in cambio di soldi, naturalmente)? Sicuramente una parte serve a proporti pubblicità mirate, anche su siti diversi attraverso una rete di marketing che si scambia queste informazioni e una parte di queste informazioni potrebbero essere estremamente utili a qualche "agenzia" governativa, anche se non necessariamente gli servono oggi, magari un domani, chissà, intanto loro ce le hanno e tu non puoi più farci NIENTE.
    Sulla questione dei POS io non ne farei un dramma, è un servizio e i servizi si pagano, sta al commerciante stabilire quale gli convenga tra le varie offerte, dipende anche dal tipo di merce, il fruttivendolo può farne benissimo a meno visto che quasi nessuno spenderà centinaia di euro di frutta, un gioielliere immagino abbia altra esigenze invece.
    Insomma, ecco, se proprio uno vuole preoccuparsi a tutti i costi, almeno che si preoccupi per qualcosa di serio e non per lo shampoo in offerta, che è innocuo al 99,9% :-)

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  5. Comunque, per dire, io non è che sono preoccupata per lo shampoo, ci mancherebbe, ma per lo strapotere delle banche, specialmente al giorno d'oggi!

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  6. E anche se è vero che il POS è un servizio, come mai le banche prendono una percentuale sull'incasso e non invece una cifra fissa per ciascuna operazione?

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  7. Beh, immagino perché gli torni più vantaggioso così...
    Il problema caso mai è chiedersi, ammesso che già non sia così: ma perché con tutte le banche che ci sono in Italia, non ce n'è una che per fare concorrenza alle altre non richieda un importo fisso anziché una percentuale?
    Sarà mica che, sotto sotto, si son messe d'accordo di non darsi fastidio a vicenda?

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