giovedì 13 dicembre 2012

I vespasiani







Ma come un post sui vespasiani?

E sì, perché oggi a L’Aquila riaprono i bagni pubblici di Piazza Palazzo e Piazzale Ovidio, quelli storici, in centro.
E allora ho cercato di mettermi nei panni di chi, da fuori L’Aquila, legge la notizia. Se aprono i bagni pubblici, in centro storico, cavoli, la ricostruzione sta andando alla grande. Insomma “siamo alle rifiniture”!
Che poi tra auditorium, C.A.S.E., villette, centri polifunzionali, donazioni e non so cos’altro, è logico che gli emiliani dicano “vogliamo essere trattati come gli aquilani”.
Insomma questi bagni pubblici riempiono oggi le testate on-line locali e contemporaneamente sui social network gli aquilani ironizzano. Perché abbiamo ancora la forza di ironizzare.
Sono storici quei cessi, ristrutturati in pompa magna appena prima del terremoto: sono sotterranei, niente di che. Non vorrei che pensaste che siano una mezza specie di Gellert di Budapest (quelli in figura). Più o meno sono dei normali cessi pubblici, gestiti da una ditta apposita: apertura dalle 8.00 alle 18.00.

Bagno Termale Gellert Budapest


E forse immaginerete fiumi di persone che finalmente, invece di prendere un caffè per poter usufruire del bagno, saranno liberi di pisciare senza caffè.
Che poi i caffè in centro ci sono, non ricordo bene, ma più o meno saranno una decina, quasi tutti in edifici provvisti di agibilità parziale, insomma all’interno di palazzi puntellati! E già, i puntellamenti, quelli che si dovranno “upgradare” ! Così tra un po’ andremo in centro ad osservare come si puntellano i puntellamenti e comodamente potremo andare anche in bagno. Oppure, andando all’agenzia delle entrate (che ha riaperto in centro in una sede diversa da quella precedente), presi da improvviso mal di pancia da “tasse” andremo in bagno, un po’ meno comodamente, perché non sono proprio vicinissimi. Ma anche quando andremo in centro per le feste natalizie, sì anche allora andremo in bagno, prima delle 18.00 mi raccomando!
Oppure tutto quello stuolo di turisti che verranno, potranno parcheggiare al terminal, usufruire del tapis roulant sotterraneo, arrivare in centro e pisciare. Perché che altro si può fare in un centro disabitato, completamente, con strade ancora chiuse, macerie ovunque e speranze agli sgoccioli? 
Ma perché, il tunnel con il tapis roulant è aperto? No. Lo davano per terminato alla fine di agosto, ma non mi pare di aver letto di riaperture in pompa magna. Come quella dell’auditorium di Renzo Piano, ancora chiuso (riapre per qualche concerto), o del palazzetto dei Nobili, che non ha il gas metano, quindi è chiuso. Perché a L’Aquila il riscaldamento non è esattamente un optional. Così si dovranno scavare non ricordo quanti metri, per riallacciare il gas metano. 
Ma perché i sotto-servizi? Ecco quelli non so che fine abbiano fatto. Dovevano essere cunicoli intelligenti, poi stupidi, poi fantasma. Così ci si arrangia: non ricordo se il bar a Piazza Duomo prende ancora l’acqua dalla fontanella pubblica, dopo appena 1347 giorni dal sisma.

Dunque, oggi riaprono i bagni pubblici, questa è la notizia. La sotto-notizia è che si tratta di un luogo pubblico completamente agibile, e questa è la novità. 

Ma attorno non c’è nulla. Cessi nel nulla, come cancelli sul mare. Una rifinitura che mancava in una cosa che assomiglia sempre più ad una necropoli, soprattutto di giorno.
Alla sera, quando alcune vie si riempiono di giovani, si piscia per strada.

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