lunedì 27 maggio 2013

Rotatorie e ricostruzione artistica



Lo dico subito, a me le rotatorie non piacciono, e non solo esteticamente. Sulla funzionalità non mi esprimo, non essendo del campo. Le trovo però altamente impattanti.
Le rotonde sono aumentate a dismisura ovunque e personalmente non mi sono abituata alla loro presenza, anzi. A L’Aquila ce le ha regalate il terremoto: immense rotatorie appaiono ovunque, specie a ridosso dei progetti C.A.S.E.. Si sono moltiplicate, poi, all’interno della città (nelle vecchie periferie) e all’entrata della città, o meglio a quel che rimane dell’Aquila.

Dicevamo “Stiamo diventando la città delle 99 rotonde” e questa iperbole racconta meglio di qualsiasi altra espressione ciò che sta accadendo: una città d’arte ancorata storicamente al numero novantanove, si ritrova oggi a contare le rotonde. Invece delle piazze, le fontane, le chiese, i palazzi.

Ho fatto una piccola ricerca sul web riguardo le rotonde e, di una presentazione sull’argomento, mi ha stupito il titolo: ‘Le rotatorie stradali, un indicatore di qualità della città’. Ora, per carità, sarà anche questione di gusti, però ho visto in giro per il mondo rotatorie di tutti i tipi, artistiche e non, e mi è crollato il mondo addosso: stiamo lasciando ai posteri le rotonde, come questa, per esempio. E’ persino “educativa”.

Rotatoria "educativa" a Lodi


Insomma ci hanno convinto che le rotatorie sono utili e sono molto meglio di altre soluzioni. Penso di essere l’unica che, in alcuni casi qui a L’Aquila, avrebbe visto bene delle sopraelevate, magari a firma di qualche grande architetto.
Ma tant’è. Ci ritroviamo queste immense opere stradali, costosissime e, diciamocela tutta, sono proprio il biglietto d’ingresso alla nostra ‘non città’. Persino quella del G8 sulla SS80, che è in pietra, sfoggia erbacce; figuratevi le altre. La prossima è una foto di stamattina davanti al progetto C.A.S.E. denominato Coppito tre. L’amministrazione provinciale ha provveduto a togliere le erbacce ai margini della e poi ha dato una sistemata ‘alla bell’ e meglio’ alla rotonda.

Rotatoria Coppito 3


L’unica rotonda decente (non artistica, decente) è quella dell’ospedale che viene curata, a quanto ne so, dalla ASL stessa.
Non so quanto siano costate, certo è che a guardare in giro le rotatorie costano da 500mila Euro in su, alcune arrivano a sfiorare i 2 milioni e mezzo. Così mi viene da pensare che ci sia qualcosa sotto: quale può essere la motivazione che spinge amministrazioni che si trovano senza soldi a realizzare in ogni dove costosissime rotatorie? E a pensare male spesso ci si azzecca.

Volevo però ricordare a tutti che la nostra Giunta decise un paio d’anni fa di rendere esecutiva la normativa per la ricostruzione artistica della città, cosiddetta del 2% (ex. legge Bottai – ormai inapplicata in Italia).
Questa  legge del 29 luglio 1949, n.717, intitolata Norme per l'arte negli edifici pubblici, è conosciuta generalmente come legge del 2 per cento in quanto prevede il principio secondo il quale il “2 per cento” delle somme destinate alla costruzione di “edifici pubblici” o più in generale di qualsiasi opera pubblica (quindi anche le rotonde), deve essere destinato obbligatoriamente “all’abbellimento mediante opere d’arte”.
Ora quante rotatorie sono state realizzate a L’Aquila? Una ventina? Quanto sono costate? Facciamo una media di 1 milione l’una? OK dovrebbero esserci la bellezza di almeno 400.000 Euro per la realizzazione di qualcosa di artistico. Che si faccia un bando anche di idee e si proceda.
E il mantenimento? Ecco, diciamocelo chiaramente: qui a L’Aquila c’è gente che con il terremoto ha guadagnato e anche un bel po’ di soldini. Allora forza! Fate qualcosa di decente per questa città o per quel che ne rimane! Prendetevi l’incombenza del mantenimento delle rotatorie per almeno 10 anni. Se non si riescono a mantenere tutte con questo espediente, vediamo di darle in “adozione” : chi si occupa della rotatoria potrà usarla per la pubblicità, chiaramente rispettando l’opera artistica.
Quella mega rotatoria su Viale Corrado IV all’entrata della città, attigua ad un parco urbano, mica vorrete addobbarla senza un minimo di senso? Che poi neanche le ciclabili ci avete realizzato! Ma solo questa immensa rotonda che, sinceramente, già mi viene il voltastomaco a pensare come sarà.

Ora lo so, ci sono problemi più importanti, ma non credo di essere la sola a pretendere che, uscendo di casa, si possa vedere qualcosa di bello. Le rotonde, ripeto, per me non lo sono per niente, ma se rimangono come questa che vi posto ed è accanto all’appartamento ‘provvisorio’ dove abito ora, ecco non ce la posso fare. 

Rotatoria Cese di Preturo

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