giovedì 27 giugno 2013

Di bolletta in bolletta







Vi faccio una breve cronistoria delle bollette post-terremoto. Magari tutto ciò può capitare anche indipendentemente dal terremoto, però.

Il terremoto del 6 aprile mi rese la casa inagibile e, immediatamente, furono bloccati tutti i pagamenti in banca di tutte le bollette domiciliate. A me capitò che fu bloccato anche il pagamento di una rateizzazione per l’acquisto di un divano, così quando più in là decisi di comprare un iPhone con  una compagnia che rateizzava, risultai “cattiva pagatrice” e non potei usufruire dell’offerta. Il divano l’ho così pagato tutto assieme e dell’iPhone ho fatto a meno (preciso che il divano si trova in un magazzino a 40 Km dall’Aquila). Ma andiamo avanti. 

La Fastweb mi chiamò e mi disse subito «Signora sospendiamo tutto»; quando più in là verificai che le bollette bimestrali mi arrivavano regolarmente per posta ordinaria, li chiamai e la risposta fu «Signora, tranquilla, quello è il ‘cervellone’ che ancora non ha capito». Inutile dire che azzardai un suggerimento del tipo «Bè, programmatelo diversamente»; comunque dopo circa un anno di bollette regolari, ho ricevuto per un altro anno, bimestralmente, lo storno delle precedenti. Sì, altre bollette con cifra negativa. Qualche chilo di carta.

L’energia elettrica, cioè le bollette Enel, hanno avuto, nel corso di questi anni, qualcosa di surreale. Spedii loro la documentazione che certificava l’inagibilità della mia casa. Dopo qualche mese ricevetti una mega bolletta di circa (vado a memoria) 3500 Euro, sì tremilacinquecento Euro, in 20 comode rate da 175 Euro l’una: un’altra ‘chilata’ di carta. Telefonai immediatamente e mi dissero che quelli erano gli arretrati degli anni precedenti. ‘Arretrati degli anni precedenti?’, ma se ho sempre pagato! Richiesi quindi la documentazione che non arrivò mai. Richiamai e mi venne detto che la fattura era stata stornata perché c’era stato un disguido, li pregai di non inviarmi gli storni per risparmiare carta. Così dopo qualche mese mi arrivò un altro bollettone di 750 Euro circa in dieci comode rate da 75 Euro. Non pagai nulla. Così mi venne recapitata un’ingiunzione di pagamento di 75 Euro, pena distacco della corrente elettrica. ‘Pena distacco della corrente elettrica in una casa inagibile?’. Comunque la pagai. Ora sono circa 8 mesi che continuano ad arrivarmi bollette Enel negative o pari a zero. Ma non è tutto: sappiate che sono passata ad ENI e l’impresa che sta riparando casa ha staccato tutti i contatori, naturalmente comunicandolo all’Enel.

Poi arriviamo al progetto C.A.S.E. nel quale abito da 4 anni. Pago regolarmente la corrente elettrica e il gas per la cucina. Per il resto, all’inizio di quest’anno, c’è arrivato un mega-bollettone. Per me circa 3000 Euro che comprendevano: riscaldamento, acqua, giardinaggio, luci dei vialetti. Il Comune decise di dividere la spesa totale dei progetti C.A.S.E.  per un indice rivelatosi poi sbagliato. Ci fu una rivolta soprattutto perché non si capiva come mai, in presenza di contatori singoli e di bollette dell’acqua singole, si dovesse pagare un ‘forfait’ e come mai dovevamo anche provvedere al pagamento della luce dei lampioni e dello sfalcio dell’erba! Qualcuno ci disse  che nei residence sono proprio i condòmini ad occuparsi del mantenimento dei giardini e quindi relativo pagamento: ecco io pensavo di essere sfollata ed abitare in un alloggio provvisorio!
Ad ogni modo, in attesa di avere la fatturazione giusta, il Sindaco ci disse di pagare le prime 5 rate. L’ho fatto, ho pagato un totale di circa 900 Euro e sono in attesa di sapere cosa mi riserva il futuro.

Calma, non è finita: dall’inizio dell’anno ho ricevuto la bellezza di 6 cartelle di Equitalia; che quando le ricevi ti viene un colpo, quasi le nascondi per la vergogna! Di queste, tre riguardano il pagamento della Tarsu nel progetto C.A.S.E.. Due sono pochi Euro, avevo sbagliato a calcolare i metri quadrati della C.A.S.A., la terza è l’intero ammontare della tassa per l’anno 2010, dove ancora non avevamo fatto alcuna dichiarazione. Quest’ultima è arrivata ieri. A dire il vero non è arrivata, sono andata a prenderla. Dove? In Comune! Mi chiedo come mai questo sporco lavoro non lo fa Equiitalia  che paghiamo profumatamente. Mi viene detto che se una delle cartelle riguarda la Tarsu 2010 devo pagare solo il 40% perché ci fu ‘concesso’ un abbattimento del 60% delle tasse. Ora, a parte che pare che l’Europa sia in disaccordo, ma non mi sembra normale che io debba andare da Equitalia a dire che la cartella è sbagliata!
Le altre tre cartelle della ‘graziosa’ Equitalia sono nell’ordine: una multa non pagata del 2007, due rate di TARSU non pagate del 2007 e 2008. E non posso neanche dire nulla. Devo pagare e zitta. Perché noi terremotati le ricevute di pagamento non le abbiamo più! Anzi io forse ce le ho, non ricordo bene, ma sono in qualche deposito, assieme ai miei mobili, a 40 km da qui.

E bolletta o non bolletta noi arriveremo a L’Aquila, malgrado voi. 


P.S. Il terremoto mi ha distrutto la TV, ma il canone lo pago ugualmente nonostante la comunicazione fatta alla RAI. Voi direte: ma la TV la guardi lo stesso! Certo, ma l'apparecchio su cui pago la tassa (che è di possesso) non è mio, è di 'Silvio Berlusconi' e quando tornerò a casa lo lascio lì.




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