mercoledì 20 novembre 2013

Da grande voglio fare il pedone




Cronaca di una passeggiata a piedi, a L’Aquila: dall’Università, area Ospedale regionale-Coppito, a Viale Corrado IV.
Mi avventuro alle ore 16 circa, armata di buona volontà e ombrello. Arrivata alla rotonda sulla S.S. 80 (la rotonda dell’ospedale), attraverso la strada e comincio a camminare sul marciapiede. Faccio presente che è ancora giorno; di sera sarebbe impossibile camminare, lo si farebbe al buio. Dopo pochi metri trovo il marciapiede occupato da autovetture in sosta e passo su una piccola strisciolina rimasta libera (Foto 1).

Foto 1


Poco dopo mi imbatto in un camioncino che occupa tutto il marciapiede (Foto 2), sono quindi costretta a fare capolino per vedere se arrivano autovetture, agito l’ombrello aperto in direzione della strada e passo.

Foto 2


Più in là mi scontro con una cassonetto: incontreremo spesso cassonetti durante questa passeggiata.

Il percorso è dunque ad ostacoli, ma diventa pericolosissimo quando si incontrano delle stradine sulla sinistra: non sono segnalate, non ci sono strisce pedonali, ma la mia fortuna è che so che ci sono, quindi mi fermo, mi affaccio prudentemente e passo. Ancora incolume. Arrivo alla rotonda di Pettino dopo aver superato un altro cassonetto ed un’altra automobile in sosta (Foto 3: mi scuso della qualità delle foto, ma sono state scattate con il cellulare e di luce ce n’era poca). 

Foto 3


Il passaggio è stretto e dopo averlo percorso non capisco dove devo attraversare, c’è una ragazza dietro di me che ha lo stesso problema.
Ci provo e attraverso, anche se in mancanza di strisce pedonali (Foto 4), la ragazza mi segue, ci guardiamo sgomente e cominciamo a correre, le automobili sfrecciano in qualsiasi direzione. 

Foto 4


Approdiamo finalmente sul marciapiede. Mi sembra che tutto sia leggermente più civile, ma dura poco. Sul lato opposto della strada vedo una pensilina dell’AMA (foto 5): a tenerle compagnia i soliti cassonetti, stavolta colorati. 

Foto 5


Ben presto il marciapiede diviene una piscina (foto 6), zigzagando supero anche questa difficoltà e mi sembra di essere su “Giochi senza frontiere”. 

Foto 6


Più in là il marciapiede è asciutto ma nelle condizioni che vedete in foto 7, non è un’opera futuristica. 

Foto 7


Giungo così al “Motel Agip”: conoscendo la situazione attraverso appena prima, mi tuffo all’interno del distributore di benzina e esco sulla S.S. 17 dove un fiume di automobili aspetta solo me. Comincio a fare svariate smorfie, alla fine quando giungo le mani in segno di preghiera, qualcuno si ferma e mi fa passare: attenzione ora sono in mezzo alla carreggiata dove, grazie al mio ombrello proteso minacciosamente, un altro automobilista si ferma e mi fa passare, suonando il clacson simpaticamente.
Finalmente sono sul marciapiede. Dove a sbarrarmi la strada incontro segnali e cassonetti vari (Foto 8).

Foto 8


Noto anche che le strisce pedonali, bianche o gialle che siano, sono assolutamente invisibili.

Continuo imperterrita e mentre passo accanto alla prima grande rotonda di Viale Corrado IV, noto che di fronte stanno demolendo un palazzo: non mi sembra che vi sia il dispositivo ad acqua per l’abbattimento polveri e deduco che magari è perché minaccia di piovere.

Quando arrivo alla FIAT mi sento salva. Ritiro l’automobile che ha effettuato il tagliando, salgo in macchina, mi immetto sulla seconda rotonda di Viale Corrado IV e penso: 
«Da grande voglio fare il pedone».

Sì il pedone. Se riuscissi ad essere pedone, vorrebbe dire che qualcuno ha tenuto conto di me, di una persona, di un cittadino, di migliaia di cittadini che vorrebbero vivere in una città a loro dimensione.