Il fatto non sussiste. Capimmo fischio per fiasco e
rimanemmo in casa.
Il fatto non sussiste. Capimmo che l’energia
sotterranea si stava scaricando con quelle scosse continue!
Il fatto non sussiste. E forse andò proprio così.
Non ci fu neanche il terremoto.
Andammo al letto e l’indomani al lavoro, tranne
i ragazzi, perché il Sindaco chiuse le scuole.
Il fatto non sussiste. Il terremoto arrivò, nel
mezzo della mattinata e morirono più di ventimila persone.
Il fatto non sussiste. Vennero ugualmente tutti
assolti, perché il terremoto non si può prevedere.
Forse dovevamo morire tutti per far sussistere il
fatto.
Ecco: siamo morti, oggi. Perché ad una scossa così,
muore la giustizia, muoiono le responsabilità, muore la fiducia, muore persino
il dolore.
Potete state tranquilli, non era prevedibile ma è
accaduto.
Se vi siete detti non sta succedendo niente …. provate
pure a credevi assolti. Ma noi siamo crepati: sotto le macerie di un paese per
pochi. Eravamo di troppo.
a volte viene da pensare: Terra, ma non è il caso che tu ti liberi di tutti noi?
RispondiEliminaCommento al mio commento: allegro ma non troppo.
Uno scombiccherato di nome Luca